Effetto Mariposa

Iniziamo con la parte aneddotica della teoria del caos, il famoso “effetto farfalla” cioè, cominceremo ad investigare l'iceberg a partire dalla sua punta visibile che, come sappiamo, è appena una minima parte del totale.

Le relazioni tra cause ed effetti possono essere esaminate in varie maniere:

1) come legami unidirezionali. ·A causa B, B causa C, etc., ma gli effetti risultanti non· esercitano alcuna influenza sulle cause originarie;

2) come eventi indipendenti. Secondo questa concezione, non ci sarebbero né cause né effetti: ogni avvenimento succederebbe a caso ed indipendentemente degli altri;

3) come legami circolari:· A causa B, e B a sua volta causa A, cioè, l'effetto influenza a sua volta la causa e come risultato di ciò entrambi gli avvenimenti sono contemporaneamente causa ed effetto. Si tratta dei cosiddetti circuiti di retroazione che possono essere negativi o positivi.

La teoria del caos sostiene che la realtà è governata da processi aleatori, ma· anche che certi altri processi non sono caotici bensì determinati da legami causali. I legami causali che trovano maggiore sviluppo sono i circuiti di retroazione positiva, cioè, quelli dove si verifica un'amplificazione delle deviazioni: per esempio, una piccola causa iniziale, mediante un processo di amplificazione, potrà generare un effetto considerevolmente grande.

Quando un processo evolve caoticamente, diventa sempre più ipersensibile alle influenze dell'ambiente (energia, informazione, etc.), e come conseguenza di ciò evolverà. I sistemi aperti evolvono caoticamente, le influenze esterne accentuano questo caos fino ad un punto culminante, chiamato punto di biforcazione, dove il sistema dovrà optare per ritornare all'equilibrio, o riorganizzarsi in una struttura ed un equilibrio superiori.

Se Prigogine ha ragione al riguardo, allora dovrebbe succedere che la propaganda straniera o un'alterazione nei tassi di cambio mondiali (influenze esterne) dovrebbero produrre un impatto interno molto maggiore in una società instabile rispetto ad un'altra in equilibrio. Pertanto, come piccoli cambiamenti possono causare grandi effetti, non dovrebbe sorprenderci che un'influenza insignificante provochi una reazione enorme in quella società.

Dovrebbe succedere anche che, generando quell'influenza più instabilità, la società finisca alla lunga per ristrutturarsi entrando in un nuovo ordinamento, forse con la possibilità di approntare nuove strutture sociali, politiche, economiche.

Questo succede anche a livello psicologico: una persona instabile è più ipersensibile alla critica di un'altra più equilibrata.

Non molto tempo fa, nel dicembre del 1994, si è verificato in Argentina un esempio concreto. Questo paese è stato coinvolto da un'importante influenza esterna: la crisi economica del Messico. In Argentina, in seguito a quell'influenza, si è verificato un impatto interno molto importante; questo può farci pensare che si tratta di un paese economicamente altamente instabile, e quindi ipersensibile all'influenza straniera. Invece gli Stati Uniti, un paese allora economicamente stabile, non hanno sofferto della crisi messicana nella stessa misura dell’Argentina, pur avendo questa crisi avuto un’impatto anche su questo Paese.